Il Vino ChiantiRock secondo… La Stampa (Paolo Massobrio)


Il tuo Chianti è come un rock

Abbiamo provato il vino Chianti Rock 2009 della cantina Domenico Tancredi di Monsummano Terme (PT)

E’ durato poco il tormentone di Celentano su chi fosse più o meno rock, e forse perché quel genere di musica appartiene ad una precisa generazione. Come il Chianti, che era un mito negli Anni Settanta, quando l’Italia del vino viveva il passaggio dal fiasco alla bottiglia. Due mesi fa, durante un’intervista a una radio, mi han chiesto cosa mai avrei potuto pensare del Chianti rock. E subito ho detto che ogni vino che cerca una distinzione è il benvenuto, salvo poi avere della sostanza. Per curiosità mi sono allora procurato un paio di bottiglie del vino di Domenico Tancredi, giovane direttore tecnico della Fattoria di Faltognano ed ho verificato, provando un insolito e raro entusiasmo verso questo figlio del sangiovese. Ora, Domenico è un appassionato di musica e vino e secondo lui esiste un punto di contatto tra il rock and roll, sinonimo di energia e di libertà, e uno dei simboli del vino italiano, che un po’ di smalto, nel tempo, lo ha perso, obnubilato dalla sopraffazione del «legno» (o della barrique usata male).

Le vigne da cui nasce questo vino sono sulle colline fiorentine già care a Leonardo da Vinci. E qui Domenico, con il benestare della proprietà (il dottor Roberto Comparini Bardzky), ha preso in gestione diretta una vigna del corpo aziendale della Fattoria di Faltognano (che si estende su 18 ettari e produce 70 mila bottiglie) per dedicarsi alla vinificazione di un sangiovese in purezza «ispirato» dalle sue emozioni musicali. Il Chianti Rock 2009, prodotto seguendo il disciplinare previsto dalla Docg, è frutto di una vendemmia tardiva con successiva macerazione sulle bucce, in acciaio, per 28 giorni. L’affinamento, in questo caso ben riuscito, è in botti di rovere francese per circa 8 mesi e in bottiglia per 60 giorni. Ed ecco un vino dal colore rubino classico con una certa vena di brillantezza (se è rubino…); ha profumi intensi e puliti di viole e di frutti rossi (prugna e ciliegia) ed è molto attinente con la tipicità e l’aspettativa di un buon Chianti. Ma la sorpresa è in bocca dove si svela una trama fine, elegante, carezzata da una tannicità piacevolissima. Un gran bel Chianti. Che mi ha convinto: è rock!

Paolo Massobrio

http://www3.lastampa.it/cucina/sezioni/dove/in-cantina/articolo/lstp/438950/